La punta dell’iceberg

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Attenzione però: non basta fare e fare tanto, bisogna rimanere concentrati e farlo bene, a partire dalle piccole cose: è la goccia che scava la roccia.
Da un lato non si deve pensare che il resto del mondo sia pronto ad osservare ogni nostra mossa: gli altri percepiscono solo la punta dell’iceberg di quelli che sono i nostri sforzi.

Dall’altro lato il livello delle azioni deve mantenersi elevato perché la presentabilità viene innanzi tutto: come diceva mia nonna, è importante vestirsi sempre con la biancheria buona, non si sa mai che finisci ospedale.

Oppure come diceva meno prosaicamente Oscar Wilde

Non c’è mai una seconda occasione per fare una buona impressione la prima volta.

Si tratta di un equilibrio delicato: bisogna farsi sentire, continuare a proporsi senza però sforare nell’invadenza.

Una legge base del marketing: pensando ad un ambulante in spiaggia, quelli comunemente chiamati vu’ cumprà, se passano defilati non li nota nessuno e non vendono, ma anche se diventano troppo insistenti, e vanno a tirare la gente per le braccia e offrono tutto l’intero campionario non hanno migliore fortuna.

Dietro la visibilità non c’è un riscontro costante, ma quando si pensa di passare inosservati qualcuno ci sta guardando senza dire nulla.

Un dettaglio trascurato può vanificare anni di sforzi: penso spesso al caso emblematico di una vetrina di una nota marca di gioielli in cui, l’ho visto coi miei occhi, gironzolava uno scarafaggio.

Spesso un’inezia a cui non viene dato peso nella foga di fare, può rivelarsi estremamente controproducente all’immagine che si offre.

10 Replies to “La punta dell’iceberg”

  1. A volte sono proprio i particolari a fare la difefrenza, magari in peggio come l’insetto in vetrina.
    Certo che, anche nel nostro piccolo, l’attenzione ai dettagli non deve mai mancare. Anche un ottimo progetto, se presentato in modo arruffato e disordinato, non avrà le meritate attenzioni.
    Ciao

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