Parole di Vicenza (e dintorni): catare

A onor del vero questo è un verbo che ho scoperto relativamente di recente, eppure usatissimo, ma appartenente ad un registro meno cittadino, più rurale.

Catare significa trovare. Un po’ l’abbreviativo di raccattare, ma con una sfumatura di significato diverso.

Raccattare ha un po’ il senso, almeno per come lo intendo io, del raccogliere qualcosa di abbandonato; è un ritrovamento fortuito.

Catare invece è un ritrovare più mirato, è il risultato di una vera e propria ricerca: “in doe vao a catarlo?” (dove lo posso trovare?) o “lo gheto catà ne le patatine?” (l’hai trovato nelle patatine?).

Si può “catarse lavoro” e “catarse un moroso”.

È usato anche per le persone nel senso di fare visita “so ‘ndà a catare el me amico” (sono andato a trovare il mio amico), o di incontrare “a gó catà Tony” (ho trovato Tony), o di riunirsi “ghemo da catarse a le sie” (dobbiamo ritrovarci alle sei).

In modo riflessivo, oltre che all’incontrarsi con qualcuno, assume anche il significato di racapezzarsi.

Mirabolante l’uso che ne ho sentito fare nella locuzione “catare la R” che ho interpretato come ‘individuare il bandolo della matassa’: Eureka!

9 Replies to “Parole di Vicenza (e dintorni): catare”

  1. Quindi anche comperare , prendere, ecc ecc…….
    Anche in milanese esiste il verbo CATA’….., con quel significato.
    Qui , salvo i vecchi , vecchi, nessuno parla più il dialetto , anche perché di milanesi veraci c’è ne sono pochi.
    Io ho abitato con mia nonna e l’ho assorbito abbastanza ma già mio padre lo usava solo per”parlare” con i cani e i ….neonati ; anche quando stavamo a Buenos Aires……. Uno spasso
    Com’e’ da voi? I bambini lo conoscono almeno un po’?

    Le tue lezioni sono una meraviglia!

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  2. Ma… ti ho mai detto che mio papà era di Milano? Sesto San Giovanni per l’esattezza… lui con i miei nonni parlava dialetto lombardo, e i miei nonni con me… il dialetto veneto appariva quasi ridicolo ai loro occhi… anzi… orecchie…!

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  3. Ovviamente anche da noi a PD ‘catare / catarsi’ è un verbo molto usato. Da ragazzino non ne conoscevo il significato, e con i miei amichetti (che al contrario di me conoscevano il dialetto) dovevo sempre chiederne la traduzione.

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  4. Buonasera, sono capitata su questa pagina perchè ricordavo quando mio padre (di Azzano – PN) raccontava che andava a trovare suo nonno e il nonno Bepi gli diceva “si tu venio a catarme?” con la specifica che catare non voleva dire “prendere” ma “trovare” …..mio padre del 1935, morto nel 2019, negli ultimi anni, pur sotto effetto dell’alzheimer, quando rietravo dopo commissioni fuori casa mi diceva “si tu venio a catarme?” nello stesso modo in cui suo nonno (1874-1961) diceva a lui 60 anni prima…. magari anche io lo dirò a qualcuno un giorno, e non mi capiranno più. Grazie per questa pagina che mi ha fatto un po’ piangere e un po’ ritrovare in ricordi sereni…

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