Recenti norme igieniche prevedono che nei wc dei locali pubblici non sia possibile mettere asciugamani ad uso promiscuo per asciugare le mani, ma salviette monouso o soffiatori di aria calda.
Spesso trovo le prime esaurite e i secondi non competono minimamente con l’unico efficace nel suo genere, il Dyson.
Così non resta che sguarattare le mani ovvero agitarle energicamente per sgocciarle, una specie di ballo di Simone (butta in aria le mani e poi falle girar…).
Sguarattare è la traduzione locale di scuotere, ma rende molto meglio secondo me la reiterazione per via di quel -ra- che viene introdotto, e anche la G al posto della C dà più energia al verbo.
Sguarattare è un’azione energica ma piuttosto casuale, imprecisa, il cui risultato finale può essere disastroso.
Un classico uso innocuo di sguarattare è quello che si fa col barattolo della vernice per rinvigorirla.
Oppure si può sguarattare lo shaker per preparare un buon cocktail.
Non l’avrei mai capita, da sola…
Grazie!
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E io che ero qui ad aspettare l’equivalente meneghino…
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Allora rimango allo “SCURLI’ ” della puntata precedente……
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Anche i maschietti dopo aver fatto pipì… sguarattano.
😀
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Credevo che più prudenzialmente scordassero 😊
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Ehh, come darti torto?
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Intendevo scorlassero
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😆
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Qui da noi, profondo delta, esiste anche la variante “sguaraton”, per indicare un uovo che, una volta andato a male, fa un rumore molto più accentuato quando lo si agita per saggiarne la freschezza.
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Credevo potesse essere anche l’uovo sbattuto…
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