Se la vostra ricetta per reagire ai problemi è tornare a casa dei genitori, sorseggiare Lexotan, fumare una sigaretta dietro l’altra, uscire ad ubriacarsi di quando in quando e dormire ad oltranza, questo è il libro che fa per voi.
All’età di 36 anni, quasi 37, Michela viene licenziata dal lavoro e nello stesso giorno lasciata dal partner. Decide pertanto di abbandonare Milano e ritornare a Lecce, Piccola città la chiama, dove si ritrova a confronto con i vecchi compagni di scuola, ormai cresciuti come lei, e sprofonda nella depressione degli obiettivi non raggiunti.
Aiutata dalla superMamma Carla e da Giulia, spregiudicata cugina, Michela… no! Non spoilero ‘sta storia fatta di doppie spunte blu non lette, di amicizie cancellate da Facebook, di gruppi WA di genitori deliranti.
Ho fatto voto di non abbandonare le letture a metà, ma quando l’autrice afferma che Dio non avrebbe inventato i divani e le serie TV se ci avesse voluto sportivi, o che tra i giudici di X-Factor su Fedez ci farebbe un pensierino … la tentazione è stata forte!
Un romanzo tanto moderno quanto inutile!
reagire sempre ….. soprattutto quando tutto sembra remarti contro ……….. il Pikaciccio è il risultato di una serie di fallimenti ….. che adesso si sono trasformati in sogni
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No ma poi la resurrezione c’è … ma non è il mio stile …
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Non fumo, non bevo, non rimango pigro a letto e non sorseggio Lexotan.
In effetti non è che mi ci ritrovo molto con la protagonista.
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Da quanto ho capito preferisci un altro genere di letture in ogni caso…
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Praticamente uno specchio della società attuale
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Oddio… spero di no dai…!
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In realtà io nelle prime righe mi ci sono parzialmente ritrovata, al contrario di kikka io fumo – quando gira troppo male o quando gira troppo bene – bevo – come sopra – e passo saltuariamente periodi da larva, per quanto sappia che non è la cosa migliore da fare :’D però alla seconda parte ho desistito, va bene ogni tanto la debolezza ma non crogiolarcisi dentro o addirittura farne un mantra
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Un conto è avere delle debolezze… un altro è scrivere un libro in cui ogni quattro righe c’è scritto che la protagonista si accende una sigaretta 🙄
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