Baywatch

Abbiamo scelto l'Albania come meta delle vacanze per aver sentito parlare molto bene del suo mare. I servizi, pare, sono in via di miglioramento, secondo chi ci è già stato. Sappiamo che rispetto agli standard italiani dobbiamo aspettarci un po' meno, così come i prezzi sono decisamente più accessibili.
Quando avevo 8-10 anni la (ex)Jugoslavia e la Grecia erano le mete predilette per le vacanze estive; dall'Albania non si poteva nemmeno passare perché servivano i visti, permessi speciali oltre il normale passaporto.

La pensione che ci accoglie è pulitissima, la stanza è spaziosa, il bagno nemmeno un po' (spazioso, pulito sì).
Do you have Wi-Fi connection? Stavo già per chiedere la password quando mi sento rispondere NO. Beh vabbè meglio così.

La colazione, inclusa nella camera, si presenta sotto forma di tre pomodori e un cetriolo; pane, burro e marmellata di ciliegie; uova a là cocque e formaggio feta; latte freddo e succo di frutta.
Non dico che volevo cornetto e cappuccino, ma non trovo molto che mi piace.
Pazienza, premiata dal fatto che in spiaggia passano a vendere cestini di lamponi appena raccolti, talmente freschi che ci sono ancora piccoli residui di rovi e qualche mini insettino. Superlativi!

Il vento si è placato rispetto a ieri ma il mare è agitato; ogni tanto la marea si alza spingendo le onde in alto. Mentre leggo tengo sotto stretta sorveglianza le bambine sedute a riva, quando un'onda più lunga delle altre sembra portarsi via Viola. Sofia la afferra, io la prendo in braccio per consolarla dallo spavento.
La stessa onda crea una risacca e ritorna prepotente, costringendomi a gambe all'aria, e Viola di conseguenza.
A questo punto cedo alle richieste che le mie bimbe mi fanno di entrare e mi butto in acqua con loro.
Sorreggo Viola con un braccio e Sofia galleggia aggrappata ad una tavoletta quando l'onda ritorna di nuovo ancora più alta e mi toglie l'appoggio sotto ai piedi.

Lì accanto alcuni ragazzi e ragazze fanno il bagno: quando arriva questa stessa onda scopro che i ragazzi non sono in grado di stare a galla, infatti i più si affrettano verso la riva mentre una che è un metro più avanti… affonda.
Quelli che hanno raggiunto il fondale con i piedi allungano il braccio per aiutarla ma non ci arrivano; questa emerge un istante e poi torna sotto.

Cazzo ma sta annegando davvero! Le offro il mio braccio libero e lei si aggrappa; capisco che non sa assolutamente nuotare da come si avvinghia, le gambe salgono in alto, è tutta contratta dalla paura.
Altre onde arrivano, si attorciglia attorno al mio braccio, incurante del fatto che il costume le si sposta; io cerco di sorreggere me, Viola e anche lei. Tutto sommato ci riesco, la bevuta maggiore l'ha fatta nel primo affondo. La marea si placa, i ragazzi escono ed anche lei. Si siede a riva sotto shock, gli altri le vanno attorno e lei li caccia. Penso si vergogni per essersi messa in condizioni di pericolo, altrimenti almeno un grazie a me poteva dirlo, invece come se nulla fosse stato.

9 Replies to “Baywatch”

  1. mannaggia ve la siete vista brutta, meno male che sei riuscita a scampare al peggio.
    Certo che un po’ di riconoscenza non sarebbe stata male, specie visto il pericolo che ha corso, se ti ringraziava magari saresti stata così magnanima da condividere i pomodori e il cetriolo della colazione…

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  2. Sono stata in vacanza a creta e in una spiaggia il mare era inaffrontabile… onde travolgenti che non ti mollano, conosco la situazione, e bambini lasciati dai genitori a nuotare ovunque… mi chiedo cosa sarebbe successo se tu non fossi intervenuta..

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