SPRINGTIME

Come un due di spade in un mazzo di carte da poker: inutile e fuori contesto; l’idea di avere sbagliato a dire, o a non dire; a fare, o a non fare.

Fossi almeno una regina di cuori in un mazzo da briscola, mi sentirei comunque fuori posto, ma da una prospettiva migliore.

Potrei scegliere da che parte stare, infilarmi in mazzi di carte a caso, giocare il ruolo che capita, ma fondamentalmente non mi interessa.

Avverto, costantemente, un forte senso di irrisolto di fronte al mio prossimo.

Percezioni vaporose che, verbalizzandole, sublimano, e si concretizzano in vere e proprie prese di conoscenza.

Ho generato una stirpe di procrastinatrici, mi si estorce un’ampia gamma di stati d’animo.

Non trovo la posizione, non trovo il mio posto, non vedo la mia strada.

Poi d’incanto Freddy Mercury mi canta dalla radio, si rivolge proprio a me; alzo il volume, each morning I get up I die a little: la vita si accorcia ad ogni giorno, guarda il cielo di un azzurro intenso, guarda la natura che torna a fiorire, il pensiero positivo prende la rincorsa e finalmente decolla.

Alla rotatoria c’è perfino una che mi saluta, da un abitacolo all’altro, ciao sconosciuta, che bello familiarizzare con gli altri utenti della strada; aspetta un po’, più che un ciao sembra un segnale… che vorrà dire? Ho i fanali che non funzionano? Impossibile, no.

La zia contrae ritmicamente le quattro dita opponendole al pollice, apre e chiude, apre chiude. Cosa vuol dirmi??? Aah…. le frecce? E chi le usa mai in rotatoria zia?