Realizzato molto bene, ma la storia ahimè un po’ sciappa. Se poi alla poltrona di fianco sta una donna che si sarà alzata all’incirca 250 volte la poesia se ne vola via.
Io mi calo nella finzione, cerco di lasciarmi portare dalla storia ma, interiezione di disappunto a scelta, se la storia è ambientata tra i ghiacci (FROZEN, non a caso) e tutti i personaggi sono vestiti di abiti di tulle, la verosimiglianza fatica a reggere.
Elsa ad un certo punto si sfila anche il vestito per domare il mare, e si leva pure gli stivali. Mi aspettavo di vederla nuotare ma niente da fare: surfa, cavalca, piroetta ma nuotare no, pare brutto.
Poi, una volta attraversato il mare meglio di Mosè, che si era limitato a separare le acque, le tornano ai piedi un paio di calzature: sandali! Sissignori, un paio di sandali quasi inesistenti, che per pattinare sul ghiaccio sono l’ottimale.
Avevo freddo io per lei.
Poi ci stupiamo che i bambini a carnevale, con temperature prossime allo zero, non vogliano coprire il costume con il giubbetto.
Ora che mi sovviene, anche mia nonna mi domandava dove andavo ‘spadina’ quando ad aprile me ne uscivo con la maglia leggera e senza nulla sopra.
Deve essere che sto invecchiando. Ma io ho freddo!