Maleficient 2

Dopo il film di Cenerentola e il film de La bella e la bestia la mia cultura cinematografica sulle principesse prosegue con Maleficent 2, il sequel dello spin off della favola La bella addormentata.

Da che sono diventata madre la mia frequentazione delle sale di proiezione si è convertita da cineforum settimanale a semel in anno licet Space Village, con tanto di pop corn; da Tarantino forever a Disney and Pixar only.

Che poi la fiaba classica non è garanzia di film adatto ai bambini, a volte le scene splatter, o la noia mortale, si camuffano bene anche nei cartoni animati.

Ricordo che durante Inside Out ci sono stati dei buoni quarti d’ora a rischio appisolamento, e che Sofia voleva uscire già a metà del Piccolo principe.

Maleficent pertanto era un rischio, che ho deciso di correre.

Mi sbagliavo: niente di cui temere, almeno sotto l’aspetto scene di paura; quanto a scorrevolezza della storia alcune lacune, ben colmate da effetti speciali e scene movimentate.

In breve Aurora (la bella addormentata) e Filippo decidono di sposarsi, ma le due consuocere attaccano briga ancor prima che finiscano i titoli di testa.

Malefica, galeotto anche il nome, sembra la cattiva; ma è presto chiaro l’equivoco, la perfida Ingrith è la vera strega.

Anche dovendo attribuire l’epiteto di addormentato si capisce presto che quello che dorme più di tutti è Filippo, che non si rende conto di quanto sta accadendo, mentre Aurora sa destreggiarsi bene tra le due donne in guerra.

Nel ruolo di Malefica una smagliante Angelina Jolie che grazie al trucco e al fotoritocco sembra ancora quella di Tomb Raider; nei panni di Ingrith una Michelle Pfeiffer che accusa invece tutti i segni del tempo che la separano dalla Catwoman che è stata.

Il film si rivela una copia del primo, del quale a onor del vero ho solo letto; girone di ritorno a campi invertiti di una partita tra le stesse squadre, creature della brughiera contro umani.

Alla fine il bene trionfa sul male e forse ci sarà un terzo set.