– Se almeno io avessi mai visto un #ukulele…
Un rivolo di sudore si imperla dalla fronte di Priscilla e scende lungo la gota, perdendosi sotto il mento.
+ E che te ne importa di vederlo?
Chiede di rimando Andrea, seduto sulla sdraio, senza distogliere lo sguardo dalla Gazzetta dello Sport.
– Beh, se lo avessi visto, saprei come è fatto!
Priscilla stizzita sbuffa sporgendo il labbro inferiore, in modo da orientare il soffio verso la frangia, madida.
+ E come vuoi che sia fatto? È fatto come una chitarra, ma più piccolo, ha solo quattro corde.
Andrea imperturbabile continua a sfogliare il suo quotidiano rosa.
Bimbi zompettano sulla sabbia arroventata nell’ora più calda della giornata, mirando a raggiungere la battigia nel minor tempo possibile.
Qualcuno strilla, qualche altro ride, tutti sollevano la sabbia che finisce inesorabile sull’asciugamano di Priscilla.
– Ecco, vedi? Adesso mi hai dato la soluzione!
Priscilla a metà tra lo sbalordito e l’annoiato, volge lo sguardo all’orizzonte, semi accecata dal riverbero: il mare è calmo ma le radiazioni solari producono uno sbrilluccichio intenso.
+ Ma la soluzione di cosa?
Andrea mantiene lo sguardo fisso sulle pagine che commentano la partita di calcio giocata la sera precedente.
Un rigore che proprio non ci stava, un arbitraggio tutto sbagliato.
– Ah, niente, sto facendo un cruciverba, non ne vengo proprio fuori. Ma fino a pochi istanti fa pensavo che l’#ukulele fosse uno strumento a fiato, adesso ho scoperto che è a corde.
Priscilla riprende a leggere da capo tutte le definizioni degli incroci obbligati, galvanizzata dalla nozione appena appresa, che apre uno spiraglio sulla risoluzione dell’enigma.
+ Si però io continuo a non capire… con questa meravigliosa giornata di sole cosa ci rimani a fare sotto l’#ombrellone? Perché non ti tuffi in mare?
Andrea non vorrebbe lasciarsi travolgere dall’irrequietezza di Priscilla, ma l’esercizio comincia a richiedere più energia di quella che ritiene lecito profondere.
– Oh ma insisti anche? Ho il ciclo, lo vuoi capire? Non sono attrezzata per andare a farmi un bagno, e nemmeno una passeggiata sul bagnasciuga.
Priscilla si è irrigidita, la sua voce è diventata stridula.
Sul tavolinetto rotondo che decora l’asta dell’#ombrellone ci sono un flacone di crema solare, uno spruzzino e la carta bordeaux di un gelato mangiato.
+ Scusa ma sono di coccio: non ti puoi infilare un #tampax come fanno tutte le altre donne? Mi sembra che stai complicando una cosa tanto semplice.
Andrea spara le ultime cartucce prima di rovinare nel burrone della discussione accesa.
– Beh ma guarda… hai una bella faccia tosta sai? Io cerco di lasciar correre ma tu… ti avevo giusto chiesto di ritornare a prendere la coppetta!
Priscilla ormai ha sciolto ogni riserva, e dissotterrato l’ascia di guerra.
+ Eh… e io cosa ho fatto? L’amarena non va bene? Preferivi forse panna e cioccolato, è questo il problema?
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Un racconto di fantasia creato a partire dal suggerimento di tre parole chiave #ukulele #tampax #ombrellone