Una partita a carte

Il destino mescola le carte e noi giochiamo (A. Shopenauer)

La vita assomiglia molto a una partita a carte: inutile pianificare a distanza troppo lunga, perché non sai esattamente che carte avrai alla prossima mano nè che carte pescherà il tuo avversario.

Però non puoi calare gli assi a caso: devi stare attento a ciò che è sceso nelle mani precedenti e pensare quale è la tattica di gioco migliore.

Se la regina di cuori non è in mano tua, e non è ancora scesa, può essere nel ventaglio del tuo avversario o trovarsi ancora nel mazzo. E così la luna nera.

La casistica nella vita reale è ancora più vasta perché nella partita hai la certezza che prima o poi qualcuno pescherà il due di picche, mentre nella vita quotidiana potresti anche avere molta fortuna e non trovarlo mai.

Inutile quindi arrovellarsi su quando si farà che cosa, lo potrai decidere solo nella tua mano da giocare, ma allora sarà meglio non farsi trovare impreparati e aver valutato una sola opzione che potrebbe non essere disponibile.

9 Replies to “Una partita a carte”

  1. Non sono mai riuscita ad imparare a giocare a carte, mi stufo e non sono capace a fare strategie né a ricordare cosa hanno messo giù gli altri e cosa deve ancora uscire…meno male che nella vita reale ci sono più imprevisti e probabilità come nel Monopoli e che ho buona memoria 😉

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    1. Proprio così … anche io non trovo sensato disperdere energie a ricordarsi le carte… nella vita c’è chi pensa che tutto sia pianificabile come in una partita,.. invece le variabili non sono valutabili a priori e non vale troppo la pena di calcolare tutto

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  2. è verissimo. E, come in tutte le partite, è arrogante giudicare se stai solo assistendo al gioco: puoi pensare alla mossa che faresti tu, ma dire che gli sfidanti hanno sbagliato? Pessimo gusto. Ci vuole fair play anche nell’osservazione passiva, non solo nel gioco attivo

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