I love shopping (Racconto di un raggiro simpatico) *

Sulla strada del lavoro, a pochi km dalla meta, controllo l’ora e mi rassereno che sono in orario, anzi con un lieve anticipo. 

La colonna di auto che mi precede si infittisce dandomi modo di realizzare che oggi è martedì, c’è il mercato rionale. 

Accosto e parcheggio, ho qualche minuto per fare un giro veloce e magari un piccolo acquisto.

Mi avvio spedita verso quei banchetti che so tenere cosine caruccie ma la mia attenzione è richiamata da un paio di pantaloncini… Mentre guardo mi sento dire ‘può provare se vole’: è una ambulante orientale.

Di solito non compro niente dai cinesi, per principio, ma quei pantaloni sono proprio come io ne vorrei un paio, e costano poco.

Chiedo dove posso mettermi a provarli, perché non vedo spazio dentro il furgone che molti in queste circostanze adibiscono a camerino.

Mi indica un là ma io ancora, la solita poco accorta, non vedo nulla.

Per non deluderla supero il furgoncino e li c’è un uomo, un altro cinese, che sta montando un telaio attorno a cui si appoggeranno dei teli.

In un battibaleno lo sgabuzzino è pronto e ci entro: mi infilo il pantaloncino, parto direttamente dalla taglia minore, e mi va perfetto. Da fuori l’uomo mi dice che posso anche guardarmi allo specchio, ma non importa, lo vedo che mi stanno bene. 

Però adesso che ci ripenso ho visto anche una bella maglietta esposta: esco e gliela indico, voglio provare anche quella. Con la coda dell’occhio controllo quello che indosso e confermo: mi sta a pennello. Anzi direi che mi sta anche meglio di come lo vedevo io da sola.

Entro e indosso i miei panni, una gonna di jeans, quindi provo la maglia e torno fuori: mi guardo nuovamente allo specchio, non mi convince del tutto ma… Aspetta aspetta… Guarda che bene mi sta la gonna… Ok ho perso qualche kg ma … Che gambe snelle ho! Eppure stamattina non mi sembravo così slanciata…

D’un tratto realizzo: ve li ricordate quegli specchi deformanti? Quelli che ci sono al luna park, ognuno che ci dà una forma distorta, che si raggiungono attraversando un labirinto di vetri? Ecco, questo è uno di quelli! L’effetto non è caricaturale, anzi molto naturale, ma il principio è che per convincere la gente ad acquistare questi due commercianti stanno facendo leva su un fulcro ai limiti della liceità!

Però in effetti se mi diceva anche ‘sembri più giovane’ comperavo tutto il banco, nuvolette di drago e involtini primavera compresi.
(* Anno 2013)

3 Replies to “I love shopping (Racconto di un raggiro simpatico) *”

Lascia un commento